È un libro sull’equilibrio emotivo dell’individuo e sui processi che lo creano e lo sostengono, sugli eventi che lo minano e, qualche volta, lo distruggono e sulle modalità di cura – sia psicoterapeutiche che autoterapeutiche – che cercano di ripristinarlo. La difficoltà a riconoscere e a descrivere i propri sentimenti, l’alessitimia, rappresenta il punto focale dell’intera trattazione. L’autore, nel tentativo di dare una risposta al perché questa patologia rappresenti la più comune causa singola del cattivo risultato – o addirittura del fallimento – di una psicoanalisi, ci offre un’analisi particolareggiata degli affetti, delle emozioni e del trauma psichico. Tra tanti apporti assolutamente innovativi qui presentati, spicca il punto di vista genetico sugli affetti e l’esame dei particolari eventi maturativi dell’adolescenza. Nella rivisitazione di molti concetti inerenti il trauma psichico, l’autore propone la ridefinizione del termine stesso del trauma e la distinzione tra il trauma infantile e il trauma di tipo adulto.