|
Federico Bianchi di Castelbianco, Magda Di Renzo
Magda Di Renzo, psicologa, analista junghiana, didatta del cipa (Centro Italiano di Psicologia Analitica) e membro dell’iaap (International Association of Analytical Psychology), Direttrice della Scuola quadriennale di specializzazione in Psicoterapia dell’Età Evolutiva a indirizzo psicodinamico dell’Istituto di Ortofonologia (IdO) di Roma, è responsabile del Servizio di Psicoterapia dell’Età Evolutiva dell’IdO; ha promosso numerose ricerche nell’ambito delle patologie infantili e adolescenziali, tra cui il progetto «Tartaruga» per i bambini affetti da autismo. Docente presso diverse scuole di specializzazione in psicoterapia, tra cui quella dell’IdO, del cipa di Roma, dell’ipod di Roma e del formist di Cagliari. Autrice e co-autrice di numerose pubblicazioni inerenti i temi dell’infanzia e dell’adolescenza.
Federico Bianchi di Castelbianco, psicologo, psicoterapeuta dell’età evolutiva, direttore e responsabile del Servizio di Diagnosi e Valutazione dell’Istituto di Ortofonologia (IdO) di Roma, docente presso la Scuola di specializzazione in Psicoterapia dell’IdO, è promotore di numerosi progetti e ricerche tra cui, recentemente svolto, il progetto pilota di Sostegno Psicologico presso le scuole elementari e superiori de L’Aquila denominato «La scuola aquilana continuerà a volare». Promotore di iniziative per gli adolescenti, tra cui il portale www.diregiovani.it e l’evento annuale «Diregiovanidirefuturo – Festival delle Giovani Idee»; autore e coautore di numerose pubblicazioni dedicate all’infanzia e all’adolescenza, fondatore e direttore della rivista «Babele», è direttore scientifico delle Edizioni Magi.
|
|
|
|
|
Fiaba, disegno, gesto e racconto
le metafore della relazione terapeutica con il bambino
|
€ 14.00
€ 13.30
(-5%)
|
DISPONIBILITÀ IMMEDIATA
Novità |
Questo libro è nato dall'idea di raccogliere contributi contraddistinti da un unico denominatore comune: la centralità della dimensione immaginale nella relazione terapeutica con il bambino. I racconti clinici presentati sono animati dall'importanza attribuita al linguaggio metaforico, alla varietà degli strumenti non verbali, alla qualità e al tipo di relazione tra il bambino e il terapeuta. Condividono, infine, la prospettiva che concepisce il bambino come individuo intenzionale e simbolico e la terapia come un processo che consente la scoperta o il recupero del senso da attribuire agli eventi. «Il bambino che emerge dai vari racconti non è solo il bambino reale, quello che porta con sé la propria evidenza biologica, i sintomi e i dati anamnestici; non è neanche il bambino della fantasia, quello cioè che ognuno porta dentro di sé come risultato di esperienze relazionali, né solo il bambino delle teorie, quello che corrisponde a quadri e stadi di sviluppo standardizzati. Tutti questi aspetti costituiscono la premessa di un approccio al bambino che voglia essere rispettoso della sua complessità, ma troppo spesso vengono contrapposti a scapito di una visione globale. Il bambino che incontriamo in queste pagine si trova al punto d'intersezione delle diverse prospettive e ci racconta, grazie alla sua capacità di vivere simbolicamente, il suo passato attraverso le metafore del presente o le metafore del passato attraverso l'azione del presente».
|
|
|
|
|
|
|
|
|