Quali processi di pensiero portano l'analista a compiere quel gesto creativo che è l'interpretazione? Cosa si attiva nella mente di un analista quando è in seduta? Quali forme e configurazioni assume il darsi-a-vedere della psiche del paziente? La lettura di questo testo consente di entrare nella stanza d'analisi per assistere a quella ricerca che è volta ad aprire al vissuto del paziente un varco espressivo, diverso e complementare alla parola, che permette di conoscere le emozioni profonde per poterle trasformare in energia utile alla vita. Accanto al guardare l'altro, alla voce e all'ascolto, è l'immagine la vera protagonista del percorso analitico. Quando l'emozione legata a un evento si trasforma in una rappresentazione, per esempio attraverso il Gioco della Sabbia – approccio a cui l'autrice fa costante riferimento –, nasce una possibilità di azione e comprensione diversa per la coscienza. L'atto psichico che dà forma alla rappresentazione di un vissuto provoca un cambiamento e ciò che prima era confuso, indistinto diventa elemento per un possibile confronto. Si attiva la capacità di immaginare, di evocare nuove metafore, nuovi modi di vedere e di dire. È proprio attraverso tale percorso che l'immagine restituisce vitalità al linguaggio, recuperando la potenzialità trasformativa della parola. Il compito dell'analista è, quindi, quello di guardare attraverso l'ascolto, in cerca di un'immagine che si cela dietro la parola. Un pensiero che guarda ascoltando, uno sguardo che ascolta… Cogliere l'immagine e pronunciare la parola che vi rinasce diventa l'interpretazione.