"Gli dèi degli antichi non sono scomparsi", dice la Senard nella sua visione pagana,"dormono nel nostro profondo e possono essere evocati, vissuti, sentiti, contemplati per mezzo dei simboli dell'astrologia". Ecco il motivo dei continui riferimenti a miti, religioni, riti, cosmologie arcaiche. Tutti temi dai quali non si può prescindere per comprendere il linguaggio delle costellazioni celesti che poi è quello delle nostre costellazioni interiori.