Le guerre hanno cambiato nome: sono umanitarie, preventive ed esportano la democrazia. Vengono propagandate dai media occidentali con slogan quali peacekeeping, enduring freedom, giustizia infinita, lotta totale al terrorismo. Le guerre si sono moltiplicate: alcune contano, molte passano inosservate. A stabilire la graduatoria, a decidere della visibilità o della censura è l’imponente apparato del potere mediatico. Le uniche vittime che hanno diritto di cronaca sono quelle degli eserciti invasori. Le guerre sono supertecnologiche: utilizzano armi "intelligenti" e bombardamenti "chirurgici". La morte di migliaia di civili è nascosta dietro la voce “effetti collaterali”.