Tina visse a Udine, Parigi, Hollywood, San Francisco, Mosca, Madrid, Berlino, Città del Messico, in una fittissima rete di relazioni con pittori, fotografi, poeti, rivoluzionari, funzionari politici e combattenti; sperimentò in prima persona la miseria, l'emigrazione e la solidarietà di classe, la lotta politica nei suoi aspetti più nobili come nei più sordidi, l'anticonformismo delle avanguardie artistiche, il talento individuale immerso nell'impegno collettivo verso il riscatto sociale e la libertà. Stroncata da un infarto nel 1942 a Città del Messico a soli 46 anni, e trascurata negli anni del Dopoguerra tanto sotto il profilo artistico che politico, Tina Modotti è stata riproposta all'attenzione da qualche anno, grazie alla rivalutazione mondiale del suo talento di fotografa e alla ricostruzione del suo percorso di militante politica comunista.