«Nulla è più commovente del sentire vibrare le emozioni fondanti il nostro esistere, nelle parole che credevamo sorde e mute agli affetti, nelle parole di chi credevamo per sempre prigioniero in un'esistenza che non è. Questo comporta una quota di autentico dolore psicoterapeutico: il processo di trasformazione di emozioni pietrificate in carne viva di relazioni affettive non è mai indolore», scrivono gli autori nell'Introduzione. Di questa commozione e di questa sofferenza è intessuto il presente libro, che rappresenta anche un omaggio ai maestri: Gaetano Benedetti, autore tra i più frequentati da chi si confronta con le psicoterapie delle psicosi; Paolo Aite, Nino Lo Cascio e Giuseppe Maffei, tre padri fondatori dello junghismo italiano; e poi Eugenio Borgna, capace di far sentire tangibile e incredibilmente semplice la possibilità di relazione con lo psicotico.