“[…] Tale sistema di potere” scrive Pio Baldelli, uno tra i massimi critici dei mass-media, in questo libro che è ormai un classico senza tempo e perciò sempre attuale “tuona da ogni pulpito contro la violenza, ma vive praticando quotidianamente quella violenza classista che torchia e degrada l’uomo dall’inizio al termine dell’esistenza. Il potere di classe fa violenza e reprime con gli armamenti, la guerra, la galera e la tortura, ma anche con i poteri della cultura prezzolata, con l’impiego bugiardo dei mezzi di informazione, con la selezione nella scuola, con la rappresaglia e l’esclusione, con gli ‘omicidi bianchi’ nel campo del lavoro, con lo sfruttamento, il razzismo, l’invasione colonialistica e neocolonialistica, con l’ingiustizia praticata coi codici e senza i codici, con l’uso ‘neutro’ della scienza e della tecnologia, predicando le differenze sociali come necessarie disuguaglianze […]”.