Questo libro affronta un argomento molto delicato: l'infibulazione e, più in generale, le mutilazioni genitali femminili, su cui si preferisce tacere. Un silenzio rotto soltanto da rare pubblicazioni. La materia è complessa per i vari temi collegati, per la mancanza di certezze riguardo alla loro origine, per la diversa applicazione e interpretazione popolare nei vari Paesi nei quali persistono queste pratiche. L’intento dell’autrice è quello di promuovere un’azione che ponga fine, o almeno limiti, un’usanza che offende la dignità delle donne, le umilia psicologicamente e fisicamente, aggrava la loro sottomissione al dominio maschile, sotto pretesti di carattere religioso, culturale, iniziatico, tradizionale. Argomenti non più convincenti. Si tratta di una pratica inutile, brutale, dolorosa, dannosa e che non serve ad alcuno scopo eccetto quello di torturare le donne e privarle di un senso naturale creato da Dio.