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Kosho Uchiyama Roshi, Shohaku Okumura
Kosho Uchiyama Roshi, (1912-1999), nato a Tokyo, dopo la laurea in filosofia occidentale è diventato monaco zen sotto la guida di Kodo Sawaki roshi. Nel 1965, alla morte del suo maestro, è stato nominato abate di Antaiji, un monastero allora situato alla periferia di Tokyo, dove ha dato grande impulso alla pratica. Nel 1975 ha lasciato la carica di abate e si è ritirato con la moglie a Noke-in, un piccolo tempio nei pressi di Kyoto. Ha scritto una ventina di libri sul buddhismo zen, tra cui traduzioni in giapponese moderno delle opere di Dogen Zenji, alcune delle quali sono state tradotte nelle lingue occidentali. Oltre a essere un grande maestro zen, era anche un maestro di origami, arte su cui ha pubblicato numerosi libri.
Shohaku Okumura, nato a Osaka nel 1948, si è laureato all'università Komazawa. Nel 1970 ha preso l'ordinazione monastica al monastero Antaiji di Kyoto, divenendo discepolo di Kosho Uchiyama Roshi che, cinque anni dopo, l'ha nominato suo successore nel Dharma nel lignaggio di Kodo Sawaki Roshi. Dopo un periodo di formazione al monastero Zuioji, si è recato in Massachusetts, dove ha praticato fino al 1981, al Pioneer Valley Zendo. Dal 1995 al 2010 è stato direttore del Soto Zen Buddhism International Center di San Francisco, e attualmente vive e insegna a Bloomington, Indiana, dove ha fondato la Sanshin Zen Community. A lui si deve la traduzione dal giapponese di molti testi fondamentali della tradizione zen Soto: scritti di Dogen Zenji, quali lo "Shobogenzo Zuimonki" e il "Bendowa", e del suo maestro Kosho Uchiyama Roshi, di cui ha curato il volume "Aprire la mano del pensiero", pubblicato in questa collana. I suoi discepoli italiani hanno fondato a Roma il Centro Zen Anshin (www.anshin.it).
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Kodo il Senza Dimora
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DISPONIBILITÀ IMMEDIATA
Novità |
Kodo Sawaki Roshi (1880-1965) è stato uno dei maestri zen soto più influenti del XX secolo che, viaggiando per tutto il Giappone, ha contribuito a portare lo zen tra la gente comune. Il libro raccoglie i suoi detti con il commento del suo discepolo e successore Kosho Uchiyama Roshi. Completano il testo i commenti di Shohaku Okumura, a sua volta discepolo di Uchiyama Roshi. Traduzione dal giapponese di Shohaku Okumura.
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