L’autrice, in controtendenza a quell’ossessione culturale contemporanea che ci vorrebbe tutti allegri e con pensiero positivo, invita a rivalutare il nostro carattere personale. Talvolta un’esistenza ‘tormentata’, se autentica, può ugualmente valer la pena di essere vissuta. Il testo spiega che la ricerca forzata di un significato nella vita, o i tentativi più o meno pragmatici di ‘normalizzare’ gli esseri umani e ricondurli a modelli precostituiti, non sono possibili e neppure realistici e che ciò che conta non è la nostra abilità di evadere dalle situazioni dolorose con soluzioni tampone che anestetizzano le nostre incertezze, ma il coraggio di scontrarsi con le avversità. (...)