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Friedrich Schiller
Johann Christoph Friedrich von Schiller, poeta, drammaturgo e storico, nasce a Marbach am Neckar (Germania) il 10 novembre 1759. Figlio di un ufficiale dell'esercito, studia legge e medicina per poi entrare al servizio del duca del Württemberg. Il suo esordio come autore teatrale avviene nel 1782 al teatro nazionale di Mannheim con la fortunata rappresentazione della tragedia "I masnadieri" (pubblicata l'anno prima). L'opera mette in scena le avventure di un fuorilegge idealista in rivolta contro una società ingiusta e crudele. Schiller si allontana senza autorizzazione dal ducato in occasione della rappresentazione e conseguentemente viene arrestato: gli viene inoltre vietato di comporre altri drammi di spirito sovversivo. Evade dalla prigione e per tutto il decennio seguente vive clandestinamente in varie città tedesche, spostandosi da Mannheim e Lipsia fino a Dresda e Weimar. Le opere giovanili di Schiller sono caratterizzate da un forte accento posto sulla libertà dell'individuo e da un importante vigore drammatico: per questi temi sono collocate nella cornice dello "Sturm und Drang" (tempesta e impeto), uno dei più importanti movimenti culturali tedeschi e che prende il nome dall'omonimo dramma del 1776 di Maximilian Klinger. Lo "Sturm und Drang" contribuirà assieme al Neoclassicismo alla nascita del Romanticismo tedesco.
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Poesie Filosofiche
a cura di Giovanna Pinna
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€ 8.50
€ 8.07
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DISPONIBILITÀ IMMEDIATA
Novità |
Un'antologia della poesia filosofica di Schiller che comprende testi come: Gli dei della Grecia, nel quale, sullo sfondo della desolazione di una terra senza le antiche divinità, si stagliano la malinconia di un mondo privo di quella vera e pura bellezza che esiste solo nel passato mitico e nell'idealizzazione divina e la rassegnazione di un poeta dolorosamente ‟moderno”; Gli artisti, un poemetto che celebra illuministicamente l'uomo nella sua dignità e libertà e gli artisti come guide dell'umanità verso il progresso, poiché la bellezza schiude il regno del vero; Gli ideali, che è una amara ritrattazione degli ardori giovanili da parte di un poeta più desolato; L'ideale e la vita, che tratta di fenomeno e noumeno kantiani, necessità e libertà, ed è un autentico compendio delle idee estetiche e morali di Schiller, il quale contrappone la felicità degli dei all'infelicità degli uomini che possono però risollevarsi nell'azione eroica, nella lotta per l'ideale, estetico, come Eracle che riconcilia mortalità umana e immortalità divina nel regno elisio; La divisione della terra, in cui il poeta estraneo alla terra è accolto come ospite di passaggio dagli dei; La passeggiata, un'elegia che ha per protagonista il poeta il quale, in cerca della felicità della naturalezza – non nel rousseauiano ritorno a un passato irrimediabilmente perduto ma nel futuro, nella felicità ideale raggiunta dopo il trionfo sulla disarmonia della civiltà contemporanea – passa dalla natura selvaggia a un villaggio, alla città distrutta dalla rivoluzione e di nuovo alla natura che fa rinascere una nuova vita dalle rovine.
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di:
Friedrich Schiller
Feltrinelli
ISBN: 978-88-07-90136-2
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Pag. 176 Formato: 13 x 20 cm. Anno: 2014
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Del Sublime
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€ 18.00
€ 17.10
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DISPONIBILITÀ IMMEDIATA
Novità |
L'angoscia della caducità è il vero punto di partenza di Schiller. Nulla è più terribile della rappresentazione della morte, dell'impossibilità di fissare per sempre la pienezza dell'essere. "Anche il bello deve morire! " è la solenne esclamazione iniziale di una delle sue più compiute composizioni liriche, la Nänie. E la morte è anche il tema ricorrente di questi tre saggi sul sublime e sul patetico. Privata di questa sua tragica dimensione, la cultura estetica rischia di diventare una cultura della menzogna, un occultamento della caducità dell'esistenza e delle sue forme. Il sublime deve quindi "accompagnarsi al bello", nel senso di esprimere la sua più profonda e tragica dimensione, rivelando il caos che si cela dietro l'armonia e la razionalità delle forme, l'orrore della caducità; mentre la cultura della mera bellezza è denunciata come mistificazione, come cultura della décadence. Il sentimento del sublime è dunque un gesto di rinuncia: di riconoscimento dei limiti della soggettività; ma è anche un gesto di utopia: di fondazione del proprio essere nel mondo. La tragicità dell'esistente, i limiti del sensibile (dell'intelletto) si rovesciano continuamente nel sentimento del sublime in valore, nella percezione dell'infinità della natura razionale dell'uomo.
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di:
Friedrich Schiller
Abscondita
ISBN: 978-88-8416-269-4
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Pag. 142 Formato: 12.7 x 22 cm. Anno: 2003
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