Un nuovo modello di sviluppo non solo risulta obbligato ma potrebbe andare incontro anche a esigenze antropologiche profonde (a cui il consumismo non ha saputo rispondere in modo adeguato). In tal senso si individuano quattro prospettive culturali promettenti e con alcune affinità tra loro: la nuova ecologia politica di Joseph Stiglitz e Jean-Paul Fitoussi; il convivialismo di Alain Caillé; l'economia della contribuzione di Bernard Stiegler; la generatività italiana dello stesso Magatti. Il capitalismo, per sua natura duttile e capace di evoluzione, si sviluppa su una molteplicità di piani (materiale, istituzionale, culturale). Quando viene il momento di rinnovarsi, è costretto a farlo su ognuno di questi piani, facendo proprie le critiche mossegli per mutarsi. Si passa così a un nuovo modello di sviluppo.