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Stefan Zweig
Stefan Zweig, (Vienna, 28 novembre 1881 – Petrópolis, 23 febbraio 1942), è stato uno scrittore, giornalista, drammaturgo e poeta austriaco naturalizzato britannico. All'apice della sua carriera letteraria, tra gli anni venti e trenta del XX secolo, è stato uno degli scrittori più famosi al mondo.Mediatore fra le nazioni, animato da sentimenti pacifisti e umanisti, è noto come autore di novelle e biografie.Stefan Zweig era il secondo figlio dell'industriale ebreo Moritz Zweig (1845-1926) e della moglie Ida, nata Brettauer (1854-1938). La madre, nata ad Ancona, apparteneva a una famiglia ebraica originaria di Hohenems, dov'erano proprietari di una banca.[2] La sua gioventù fu influenzata dalla sicurezza economica della famiglia e dal clima artistico e intellettuale della Vienna della fine dell'Ottocento, molto più che dalla scuola, che trovava monotona. Come la maggior parte dei suoi coetanei si interessava poco dei problemi politici e sociali coevi.Nel 1900 iniziò gli studi di filosofia all'Università di Vienna, che continuò dal 1902 a Berlino. Si laureò nel 1904 con una tesi sulla filosofia di Hippolyte Taine. Finiti gli studi, con l'appoggio dei genitori fece diversi viaggi, conoscendo l'Europa e diventando a sua detta "a poco a poco europeo". Si fermò per lunghi periodi a Parigi e a Londra, ed ebbe occasione di incontrare Émile Verhaeren, Georges Duhamel, Auguste Rodin e Hermann Hesse. Tra il 1908 e il 1909 fece un viaggio in Asia, seguito da uno in America nel 1911. Tornato in Europa, fece amicizia con Romain Rolland e conobbe Friderike Maria von Winternitz, infelicemente coniugata, con la quale si sposò nel 1920. All'inizio della prima guerra mondiale ritornò a Vienna dal Belgio, dov'era stato con Verhaeren. Dal 1917 fino alla fine della guerra passò la maggior parte del tempo in Svizzera, in particolare a Zurigo e a Ginevra, dove tenne contatti con Hesse, James Joyce e Ferruccio Busoni. Nel 1933 le sue opere furono bruciate dai nazisti. Zweig fu fiero di condividere questa sorte con celebrità come Thomase Heinrich Mann, Franz Werfel, Sigmund Freud e Albert Einstein. Nel 1934 lasciò l'Austria per raggiungere Londra senza la sua famiglia. Nel 1938, dopo l'annessione dell'Austria al Terzo Reich, chiese la cittadinanza inglese. Nello stesso anno divorziò dalla moglie Friderike e nel 1939 sposò la giovane segretaria Lotte Altmann (1908-1942), con la quale l'anno dopo andò ad abitare a New York, ben sapendo che non avrebbe più rivisto l'Europa. Nel 1941 si spostò a Petrópolis in Brasile, dove si suicidò, con un'overdose di barbiturici, insieme alla sua seconda moglie il 23 febbraio 1942.
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Gli Occhi dell’Eterno Fratello
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DISPONIBILE 3-4 gg. lavorativi
Novità |
Una grande e poetica riflessione sulla Giustizia e sulla sua impossibilità in una narrazione dal respiro ampio, in cui palpitano il divino e una natura incantata. Un libro amato da Hermann Hesse, che vedeva nella «leggenda indiana» dell'amico Zweig un'opera in sintonia con il suo Siddhartha.
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di:
Stefan Zweig
Adelphi
ISBN: 978-88-45928321
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Pag. 73 Formato: 10 x 16,5 cm. Anno: 2013
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