Il volume analizza i bisogni del bambino ospedalizzato, le esigenze dei genitori e il ruolo dei medici e del personale paramedico. Si sofferma sull'esperienza, guardata ancora da alcuni con molta diffidenza, di portare la scuola in ospedale. Attraverso un esame della realtà ospedaliera dal punto di vista sociologico, psicologico e fenomenologico-esistenziale, l'autrice sancisce con una forza nuova il concetto che la salute mentale del bambino, in una visione olistica, va posta sullo stesso piano della sua salute fisica. Le angosce del bambino ricoverato e i sensi di colpa dei genitori, la maniacale specializzazione dei medici e incomprensibili regolamenti interni, l'inamovibile burocrazia. Sarà mai possibile far guarire dai mali fisici senza infliggere nuovi traumi? È possibile far guarire l'ospedale?