Questo libro nasce da una insoddisfazione e da una speranza. Dall’insoddisfazione di vedere l’informazione ridotta a “brusio dell’insignificante” (come scrive Todd Gitlin) o peggio, a strumento di/per il potere, come profetizzava lucidamente Pier Paolo Pasolini: due facce di una stessa medaglia. Dalla speranza che un moto d’indignazione condivisa porti al rovesciamento del tavolo, restituendo al giornalismo il ruolo di cane da guardia della società nei confronti del potere, di strumento di partecipazione e riscatto per i senza voce, effetti collaterali di ogni guerra: militare, politica economica.