Colin Ward (1924-2010) è stato architetto, giornalista, insegnante, ma soprattutto uno dei maggiori pensatori anarchici della seconda metà del XX secolo. Colin Ward, da oltre mezzo secolo, guarda alla società e cerca, negli interstizi nelle crepe negli spazi lasciati liberi dalle istituzioni, le espressioni della resistenza popolare, della persistente creatività solidale, dell'uso alternativo dello spazio e delle risorse. Uso alternativo ai modelli gerarchici e burocratici, all'assistenzialismo e alla mercificazione. Uso comunitario e tendenzialmente egualitario e libertario, in cui il suo occhio vede il seme di un'anarchia reale, un'anarchia cioè che è già – per lo meno potenzialmente – nel "fare", nelle cose che vengono fatte e nel modo in cui vengono fatte. Un "fare" che risponde non a sogni palingenetici ma a reali bisogni di abitazione, di lavoro, di gioco, di consumo, di trasporto