Sono passati tre anni da quando Milano è stata designata sede ufficiale dell’Expo 2015; da quando a tutti era parso che la “capitale morale” ce l’avesse fatta, conquistandosi l’opportunità di realizzare i sogni di una metropoli: una rete di trasporti capillare ed efficiente, vasti spazi di verde, migliaia di nuovi posti di lavoro, la possibilità di intercettare grandi investimenti. Sono passati tre anni e quel sogno si è ridotto a fantasma, perché nel frattempo l’amministrazione Moratti ha compiuto un vero “capolavoro al contrario”: una caotica girandola di piani immobiliari, nomine e concessioni, tentennamenti e marce indietro. Fino alla sconfitta elettorale e alla vittoria di Pisapia, il leader di una nuova maggioranza politica che ha raccolto l’eredità di una gestione fallimentare per affrontare un conto alla rovescia che non lascia più margini di errore. In questo libro Alessia Gallione ha ricostruito – documenti alla mano – la sequela di inettitudini e mancanze che ha messo a serio rischio la realizzazione della Fiera, portando alla luce i problemi irrisolti da cui è necessario ripartire per mantenere fede alle promesse fatte ai cittadini.