Scritta in forma di dialogo tra il maestro Astavakra e il suo discepolo Janaka, l’Astavakra Samhita è un antico testo sanscrito che espone i fondamenti del non dualismo induista, o advaita vedanta. L’opera, che risale al quinto o quarto secolo a.C., si differenzia dalla più nota Bhagavad Gita per l’assoluta assenza di riferimenti teistici.
La stringente logica non dualista, “non esiste altro che il Sé”, conduce alla comprensione della illusorietà di tutte le coppie di opposti e alla realizzazione del Sé. Realizzare il Sé, sottolinea Astavakra, non significa diventare ma essere il Sé, che è stato, è, e sarà sempre la nostra natura essenziale.