Seduttore e libertino impenitente, spia, millantatore, giocatore dissoluto, massone, mago, avventuriero, filosofo, raffinato ed enciclopedico scrittore.
Chi era veramente Giacomo Casanova?
Emilio Ravel traccia un inedito e brillante ritratto del gentiluomo veneziano ispirandosi alle monumentali Memorie filtrate da un’accurata documentazione.
Apprendiamo così che la forza, l’inventiva, lo spirito avventuroso, il gusto del rischio del sedicente “Cavaliere di Seingalt” provenivano da un profondo senso di inferiorità che lo perseguitò fin dalla nascita.
Figlio di una bellissima commediante e di un povero ballerino che non poteva impedire ai patrizi veneziani di aver libero accesso a camerino e camera da letto della moglie, Casanova si convinse di essere il figlio illegittimo del nobile Michele Grimani.
Si affidò allora a fantasia, coraggio e spregiudicatezza per “inventarsi” ogni giorno la sua vita, eccezionale nelle vittorie come nelle sconfitte, una vita segnata da improvvise ascese ai vertici della società del tempo e da altrettante cadute: duelli d’onore si sono alternati a imbrogli volgari, gesti nobilissimi ad azioni infami, come il libello denigratorio contro la famiglia Grimani che gli fruttò il secondo e definitivo esilio da Venezia.
Giacomo Casanova visse la sua vita come un gioco, sfidando i nobili per sentirsi loro pari, tentando di dominare il prossimo con oracoli e cerimonie misteriche, osando anche l’impossibile.
Sedusse centosedici donne ma, a differenza di Don Giovanni, si innamorò un poco di ognuna di loro: sentendosi orfano e disprezzato, cercò rifugio non solo nell’altro sesso ma anche in un simulacro di padre, nobile e generoso e in grado di proteggerlo.
Finì i suoi giorni ospite di un mecenate nel castello di Dux dove, deriso e insolentito dai servi, trovò comunque la forza di scrivere quelle Memorie che lo avrebbero reso immortale.