Rainer Maria Rilke compone le sue poesie in francese a Muzot, nel Vallese, dal 1922 al 1926, gli ultimi quattro anni della sua vita.
Ha già scritto le Elegie Duinesi e i Sonetti a Orfeo, e da tempo è noto come uno dei maggiori poeti della sua epoca.
Nella lingua francese trova ora una nuova energia per nominare poeticamente le cose e i paesaggi conosciuti e amati.
«Sebbene non abbia di solito ricevuto vibrazione alcuna dai luoghi che mi circondavano, qui la mia viva e lieta comunione, insieme alla piena solitudine della mia vita, mi ha portato a scrivere nella lingua che mi circonda (…) Non vedevo alcuna ragione di difendermi da questo canto spontaneo che mi si andava imponendo con purezza», scrive Rilke in una lettera nel 1925.
E ancora una volta dimostra che la poesia nasce dalla necessità e dall’urgenza di ubbidire a un dettato interiore che porta in sé la traccia di un destino.