Viviamo in un mondo senza limiti: possiamo coprire in poche ore distanze che ancora pochi decenni fa comportavano viaggi lunghi diversi giorni, spingendo un pulsante possiamo accedere a informazioni che un tempo si ottenevano con difficoltà, regole e convenzioni che per i nostri genitori/antenati erano ancora legge sono oggetto di libere intese.
Ciò che finora sembrava impossibile per via delle limitazioni del mondo reale, si conquista un posto nell’esistenza per mezzo di simulazioni e virtualità.
Dunque perché non eliminare anche i confini della nostra personalità, la limitatezza del nostro pensare, volere e sentire? Il desiderio contemporaneo di sconfinamento punta a una vita senza regole, misure né rispetto dei limiti.
Per ottenere questa nuova qualità della libertà, l’uomo sconfinato ricorre a un “doping” dell’anima.
Questo è il tema sviluppato da Rainer Funk nel solco della psicologia sociale di Erich Fromm.
Non solo egli descrive i processi di sconfinamento nel mondo dell’economia, del lavoro e nella società, ma mostra anche le conseguenze psicologiche di tale debordamento della personalità.
Emerge che un desiderio di sconfinamento, eliminando o rinnegando tutto ciò che ha dei limiti, conduce sì - come l’utilizzo di stupefacenti - a un’accresciuta esperienza soggettiva di libertà; ciò avviene però al costo di maggiori dipendenze.
Chi vuol essere libero di vivere una vita attiva e autonoma ha bisogno di limiti e si deve misurare coi limiti. Nei due capitoli finali si chiarisce cosa questo significhi dal punto di vista della psicologia dello sviluppo e dell’educazione.