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La prima rivoluzione industriale ha dato luogo alla più rapida e ripida crescita di popolazione, reddito e produttività della storia. In due secoli ha cambiato il volto del pianeta e la vita degli uomini, portando ricchezza e nuove possibilità, ma anche sfruttamento, inquinamento, impoverimento e distruzione di molti stili di vita tradizionali. In uno dei libri più esplosivi del 2014, in cima a tutte le classifiche di vendita americane e adorato e discusso dai più importanti accademici e imprenditori, i due economisti del mit Erik Brynjolfsson e Andrew McAfee sostengono che è arrivato il momento di una nuova rivoluzione – questa volta non per meccanizzare il lavoro manuale, ma quello mentale.
Mentre le macchine di Google che si guidano da sole macinano migliaia di chilometri per le strade della California e in ogni tasca c’è quello che dieci anni fa sarebbe stato un supercomputer, si comincia a intravedere dove porterà la convergenza digitale di hardware sempre più veloci e meno costosi e software sempre più sofisticati e adattabili. Porterà a un mondo in cui, semplicemente, molti lavori di concetto non esisteranno più, perché saranno svolti dai computer; in cui avremo accesso a un’abbondanza mai vista prima di tecnologie che ci aiuteranno in ogni ambito della nostra vita; in cui molto del nostro modello economico, e del nostro modo di vivere, sarà antico, superato, distrutto. Lavorando a partire da decenni di ricerca originale, Brynjolfsson e McAfee mostrano come siamo ormai arrivati al punto di svolta, e ci propongono soluzioni su come affrontare questo cambiamento epocale, senza rimanere schiacciati dalla sua velocità e ampiezza.
Ora arriva la nuova rivoluzione delle macchine. I computer e gli altri strumenti digitali stanno facendo al lavoro della mente quello che il motore a vapore e i suoi discendenti hanno fatto al lavoro delle braccia. E tutto cambierà, per le nostre vite, i nostri posti di lavoro, i nostri figli.
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