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L’ADHD è la sindrome di Deficit di attenzione e Iperattività che rende la vita durissima a bambini, genitori insegnanti, e la cui realtà è oggi molto discussa. Intanto, si sottopongono i piccoli a pesanti e rischiose terapie a base di psicofarmaci. E se ci fosse un altro modo, non invasivo, di aiutarli?
L’innovazione dell’approccio presentato in questo libro è triplice:
1.tenere conto del nuovo paradigma, imposto dall’evoluzione della fisica quantistica, secondo il quale possiamo avere più informazioni se adeguatamente equipaggiati degli stati corretti da cui coglierle, e a nostra volta trasmettere informazioni diverse veicolate dallo stato di grande pace a cui possiamo avere accesso tutti, se solo ci addestriamo;
2.introdurre nell’ambito dell’ADHD il concetto di “mandala della sofferenza” collettiva, alimentata e subìta a pari titolo da ogni suo componente umano: il bambino, i suoi genitori e fratelli, i suoi compagni di classe, gli insegnanti, il terapeuta-accompagnatore;
3.inserire nell’ingranaggio ben oliato del circolo vizioso della sofferenza autoalimentata un elemento trasformativo che ne incagli il procedere, che sia di guarigione non della sindrome, la cui realtà è peraltro molto discussa oggi, ma della sofferenza collettiva, senza troppo preoccuparsi da quale porta entrerà, se dal bambino, dai genitori, dagli insegnanti, odal terapeuta-accompagnatore.
L’ispirazione viene dal Metodo di Accompagnamento Empatico della sofferenza fin qui riservato specialmente alle persone alla fine della vita, ispirato alla straordinaria tanatologia tibetana, basato sullo stato di grande empatia che caratterizza tanto il bambino quanto il morente, e che l’accompagnatore può imparare a conseguire attraverso metodi antichi oggi convalidati dalle neuroscienze. Ne parlano, con ricchezza di esempi tratti dalla loro pluridecennale esperienza e fondandosi su una quantità straordinaria di ricerche condotte in tutto il mondo, una tanatologa esperta nell’accompagnamento empatico della fine della vita e del lutto e una psichiatra che da anni lavora empaticamente con i suoi piccoli e grandi pazienti.
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