Questo Yoga riceve la sua forza dagli insegnamenti di Lakulisha, Maestro Yoga realizzato che visse nel centro dell’India qualche migliaio di anni fa. Nel Gujarath esiste il Tempio che ospita la sua Murti (statua divina fatta in pietra di meteorite, sulla quale si materializzò Lakulisha stesso). Egli riportò alla luce la scienza segreta dello Yoga e poi scomparve. In seguito riapparve ad altri Maestri contemporanei per tramandare ancora questo Yoga. Hari incontrò Lakulisha in un sogno e da allora iniziò la pratica Yoga che lo ha portato a creare questa Scuola.
Lo Yoga Naturale è la Via dello Yoga attraverso la resa. In questa pratica l’aspirante si arrende al divino e al movimento spontaneo del prana nel suo corpo. Accadono così tutti i processi e le esperienze yogiche in modo del tutto spontaneo e naturale. Asanas, pranayama, canti divini, mantra, mudra e l’Unione col Sè, arrivano senza alcuno sforzo della volontà personale. Lo Yoga Naturale è la vera Via suprema dello Yoga. Lo Yoga accade in modo naturale. L’unione con il Sè è una cosa del tutto naturale. Non si dovrebbe sforzare qualcosa per raggiungerla, poichè essa è già qui, nell’ora. Per questo nello Yoga impariamo gradualmente ad arrenderci alla Verità, a Dio, al Sè, all’Ultimo. La Resa accade quando noi lasciamo il controllo che poniamo sulle cose. Possiamo chiamare questo approcio Meditazione Naturale o Yoga Naturale.
“Non si può mantenere l’unione con la volontà. Solo nello stato di resa, la Verità può essere sperimentata in modo continuativo. Comunque, anche allora è un processo graduale. Quando si lasciano le tecniche di volontà, si entra nel reame della resa, che è la condizione necessaria per proseguire spiritualmente. Questo non significa che le tecniche di volontà non abbiano valore; ce l’hanno eccome! Sono necessarie per giungere a quel punto dove ha significato arrendersi alla Verità, ossia, essere in grado di arrendersi e lasciare che sia fatta la volontà di qualcosa di diverso da se”.
“La chiave della Meditazione Naturale è la resa. La resa è ciò che fa funzionare tutto. Arrendendosi nella meditazione si raggiunge l’unione con Dio, la Verità, l’Assoluto, la Perfezione, il Divino, il Perfetto. Ci sono molte parole che potrebbero essere usate e molti modi di pensare all’Ultimo. Pensate ad esso secondo i vostri significati. Dovreste pensare a ciò a cui state per arrenderti ed unirvi.
Così, quando parliamo di Meditazione Naturale, stiamo parlando di unione naturale. Questa è l’unione che naturalmente accade senza l’uso della propria volontà che guida – senza dover decidere “ora farò così” e senza farlo. Invece, Meditazione Naturale significa seguire il percorso naturale, spontaneo e automatico. Ma questo può giungere solo con la resa. Ecco perché la resa è la chiave. Senza la resa, la volontà rimane attiva e l’unione non può accadere naturalmente.
Ci sono molti vantaggi nel meditare in modo naturale, e vorrei presentarvene qualcuno.
Potreste dire che resa è lasciare che sia. Qualunque cosa sia, che sia. Se lasciate che le cose siano come siano, questa è una forma di resa. Il dizionario definisce resa come l’opposto della vittoria, o il cedere. Implica l’essere forzati a fermarsi nell’usare la propria volontà. Questo non è il senso con cui la resa viene intesa nella Meditazione Naturale. La resa significa scegliere di lasciar andare e permettere che la volontà di qualcosa di diverso da voi faccia il proprio corso invece del vostro. Nella Meditazione Naturale non solo ci si arrende, ma ci si arrende alla Verità, alla Perfezione, all’Assoluto, all’Ultimo. Ci si arrende alla finalità cosmica, chiamatela come volete. Non ci si arrende semplicemente, ma ci si arrende ad un principio ultimo. Voi avete la scelta di arrendervi o meno e nella Meditazione Naturale si sceglie e arrendersi al Divino. Questo è il principio chiave; infatti, in realtà non si ha bisogno di conoscere altro. Tutto ciò che ancora devo dire è solo di supporto a questo punto. Così, dovete comprendere questo principio molto bene.
Non è facile arrendersi, sebbene sia la chiave della crescita spirituale che se ci si arrende al Divino, automaticamente e spontaneamente, il proprio percorso giunge alla Verità, ai piedi del Signore, dell’Amore Divino – senza dover progettare, conoscere, forzare, trattare se stessi in qualche modo. Essa accade spontaneamente e automaticamente. Comunque, la difficoltà consiste nel fatto che quando si sceglie di arrendersi, accade spesso una reazione. Quindi, ci si può arrendere solo in una certa misura. Se ci si potesse arrendere completamente tutto in una volta alla Verità, si sperimenterebbe la Verità e si avrebbe l’unione totale con essa”