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L’essere umano, non consapevole di essere Oikos, di fatto, determina la propria azione quotidiana incompleta, sul piano dell’autoconsapevolezza. Per questo motivo, gli oggetti sensorio-percettivi che crea (monumenti, relazioni, scienze, religioni, quadri, statue, templi, tecnologie, civiltà…), a volte, riflettono tale inconsapevolezza. È ormai rarissimo veder edificare costruzioni o agire avanguardie di consapevolezza, veicolanti conoscenza olistica non locale come l’Oikos autopoietico ∑ophy.
Il determinismo olistico-autopoietico o genoma coscienziale innato, che crea e informa le microparticelle, le meccaniche sub-quantistiche e quantistiche, gli atomi, le cellule, il DNA (…), determinandone i modi di aggregazione, di disaggregazione, di differenziazione e il funzionamento (…), lo provano.
L’Oikos è, quindi, la creazione che opera per divenire consapevole di se stessa, stato di coscienza che, se realmente vissuto, pone in remissione, definitiva, l’ipotesi denominata Dio (e correlati), autodeterminando, inevitabilmente, la naturale evoluzione e transmutazione del Tempio.
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