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La Bioetica Autopoietica pone fine alle proiezioni denominate “cultura della vita” e “cultura della morte”, riconoscendole come anacronistiche. Si basa sul riconoscimento vissuto che le differenti concezioni bioetiche “sacralità o indisponibilità della vita” e “qualità e disponibilità della vita” sono interpretazioni riduzioniste che evidenziano una non adeguata formazione dell’Io-psiché-a se stesso e alla condizione di non separabilità degli Universi, di cui è parte integrante. Favorita dalla ripetitività dogmatica della bioetica religiosa e dal riduzionismo identificato in se stesso della bioetica laica, la bioetica autopoietica cerca di contribuire, con efficacia vissuta, alla trans-mutazione dell’attuale paradigma esistenziale.
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