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"Se non fosse esistito il collezionismo di piante, non esi¬sterebbe il giardino quale lo intendiamo oggi. Fino alla vigilia della Rivoluzione francese, la patata era così rara che Luigi XVI se ne appuntava un fiore all'asola della marsi¬na: meno di un secolo più tardi, la facilità di adattamento del tubero sudamericano ai climi europei e il suo potere nutritivo ne avrebbero favorito la monocultura in paesi come l'Irlanda, a scapito di ortaggi e cereali, causando disastri economici e epidemie di scorbuto. Come si sarà definito, durante il Grand Siècle, quello spirito che era agli opposti dell' ésprit di rigore? Non conosceremmo il sapore della pesca e della mandorla, dell'arancia e del pomodoro, e neanche a spremerci come limoni potremmo descrivere una pelle vellutata, gli occhi di una bellezza orientale, il colore di un tramonto, o quello della faccia di un timido in difficoltà, se fin dall'antichità viaggiatori e mercanti, monaci e botanici non avessero portato con sé semi e talee.
Come sarebbe più triste la vita senza albicocche e senza melograni! O senza tante piante "decorative"! I Tulipani, per esempio, furono al centro di un'ossessione colle¬zionistica senza eguali nella storia dell'umanità."
Dai giardini dei collezionisti fanatici, ossessionati dalle rarità al punto da scordare il piacere dell’aspetto o del profumo dei fiori, ai giardini delle signore per bene, finti perché viziati da un’inventiva meccanica; e ancora i giardini miliardari, status-symbol senza passione, affidati a professionisti dai nomi inevitabilmente inglesi, i garden-designer, o le aiuole artefatte che fanno mostra di sé nelle rotatorie urbane, fino ai giardini porno, in cui la natura esprime senza pudori la sua sfacciata sensualità. Ma in questa valle degli orrori ci sono anche sorprese piacevoli, come i giardini dei benzinai, orti selvaggi e imprevedibili, concimati dall’inquinamento, che per qualche bizzarria della natura danno vita a creazioni toccanti. Un viaggio in punta di foglia, che invita il lettore a riconoscersi nei vizi e virtù dei tipi umani raccontati, e costringe a fare i conti col giardino segreto che è in ognuno di noi.
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