Il Libro di Centhini è una straordinaria epopea che raccoglie le antiche tradizioni e i saperi di Giava. In esso si mescolano le avventure di diversi personaggi che, nel loro vagare errabondo, si perdono e si ritrovano continuamente.
Commissionato all'inizio del XIX secolo da uno degli ultimi sultani di Giava, questo poema è stato paragonato all'Odissea per il gusto dell'avventura, al Kamasutra per le delizie dei sensi, alle Mille e una notte per i racconti notturni di una donna ulema. È stato persine avvicinato a Rabelais per l'esoterismo carnale e per il suo carattere comico.
Tuttavia questo tesoro sconosciuto della letteratura mondiale rischiava di scomparire poiché composto in una lingua, il giavanese, ormai in via di estinzione. Elisabeth D. Inandiak ha recuperato questo libro dall'oblio, traducendolo in francese a partire dalla sua versione manoscritta in dodici volumi: ne ha ricostruito la struttura e la trama, ridotto le parti ormai inintelligibili al lettore odierno e rielaborato il testo con innesti letterari che lo raccordano alla sua tradizione specifica.
Ne è risultato un lavoro affascinante, rigorosamente fedele ai contenuti originari, ma arricchito di echi molteplici, affinchè la ricchezza di questa vertiginosa avventura sia trasmessa al presente.