Una ricetta della tradizione piemontese che affonda le sue radici nella cultura culinaria francese del Medioevo diventa protagonista e filo conduttore per il racconto scritto da un grande cantautore italiano.
Non solo la ricetta – nel libro si respira tutto l’amore per quella di nonna Tilde – ma anche il racconto rocambolesco e avventuroso, non senza note ironiche, di come procurarsi una lepre, protagonista indiscussa della tavola e della memoria di Giorgio Conte.