Gli insegnamenti di Maitreyi Amma si rifanno al lignaggio di Sri Tathata, il suo Maestro indiano, ma hanno l’originalità e la concretezza che il suo essere donna e occidentale conferisce loro. Il suo incontro con Sri Tathata risale all’anno 2000, ma fin da bambina la sua vita è stata segnata da eventi straordinari. Sarà il suo Maestro a mandarla per il mondo a insegnare, ed è quanto fa instancabilmente ogni giorno, visitando molto spesso anche il nostro Paese.

Anne Givaudan dedica questo libro a chi desidera ed ha desiderato interrompere la vita, fuggire dal mondo, ricordandoci quello che nella disperazione perdiamo di vista : cioè il fatto che la vita non finisce mai. Secondo il metodo che le è familiare, ossia espandendo la coscienza oltre i confini del corpo, Anne ci riporta le testimonianze «di coloro che, dopo un passaggio sulla Terra che hanno vissuto come infinita disperazione, hanno voluto raccontare la loro vita, il loro dopo-vita e, talvolta, la loro nuova vita».

Tutti siamo dotati di varie intellingenze, non di una soltanto: in particolare l’intelligenza emotiva (IE) è la capacità di essere consapevoli in ogni istante delle emozioni proprie e altrui, di saperle trasformare e usare per mete costruttive e per conoscere la realtà (anziché combatterle), di riconoscere immediatamente quelle che tolgono energia, di passare dallo stato pessimista e demotivato all’ottimismo e alla motivazione (...)

Il modo in cui siamo nati è un fattore determinante: esiste un preciso rapporto fra esso e i nostri processi d’apprendimento, le relazioni con gli altri, le prestazioni che riusciamo a produrre. Essere consapevoli di questo rapporto è una chiave strategica che permette di aggirare diversi ostacoli e di migliorare aspetti importanti della vita.

«Arrendersi e prendersela con Dio, con la vita o con gli altri non richiede alcuno sforzo. Rimettersi in piedi assumendosi la responsabilità della propria vita e della propria felicità spesso ne richiede di grossi, ma questa è la differenza fra vivere e sopravvivere». L’Autrice ci ricorda che non siamo nati per soffrire, ma per avere una vita felice, piena, grazie al nostro straordinario potere creativo e trasformativo.

Questo straordinario manualetto, inizialmente pubblicato da un ospedale canadese per bambini spiega come la musicoterapia possa essere usata già con il feto, con il neonato e nell’infanzia, con bambini che hanno subito violenze psicologiche, sessuali e fisiche, che hanno deficit di apprendimento, disturbi del linguaggio, disabilità fisiche, dipendenze quali anoressia e bulimia, autismo, che soffrono di iperattività e turbe dell’attenzione o comportamentali (...)

Anche i denti, come tutte le parti del nostro corpo, ci inviano  messaggi della dimensione più profonda della mente: come ci spiega la dottoressa Caffin, dentista, osteopata e agopuntore, essi conservano la memoria di eventi della nostra vita, di stati emotivi; quando un dente ci duole, in realtà sta… “parlandoci” di una parte di noi che non vogliamo o non sappiamo vedere.

Si parla molto del karma ma in realtà pochi sanno davvero cosa sia. Questo libro ce ne spiega le leggi in modo chiaro, accessibile e pervaso da un sottile umorismo. Molte sono le tecniche yogiche che insegna per uscire dalla sofferenza, tecniche la cui efficacia è comprovata da una tradizione antica: il Kriya Yoga, al quale attinge questo libro.

Questo libro racconta la storia straordinaria di un uomo che muore per arresto cardiaco in ospedale e che dopo 30 minuti di morte clinica torna dalla morte, completamente guarito, come constateranno i medici, dopo che qualcuno, a centinaia di chilometri di distanza, telefona a Joao de Deus.

Il dottor Bernard Montain ha messo a punto una tecnica terapeutica rivolta ai malati di sclerosi multipla (o sclerosi a placche) impostata sulla disintossicazione mercuriale per mezzo di prodotti fitoterapici e aromaterapici, su una dieta specifica e sulla rimozione delle amalgame a base di mercurio, secondo un metodo molto prudente.Infatti, la sclerosi multipla ha fatto la sua comparsa in Occidente contemporaneamente all’uso delle amalgame dentarie, chiamate comunemente piombature.(...)

“Con mia grande felicità, ho scoperto che la malattia è un dono per riequilibrare il nostro essere. Il corpo fisico, infatti, non è la causa delle malattie: da solo è impotente. La vita che lo alimenta proviene dall’anima, dalla mente; e il corpo è semplicemente il riflesso di ciò che accade dentro di noi. Un corpo malato, dunque, è un corpo che cerca di riequilibrarsi, giacché la salute ne è lo stato naturale. Questo vale anche per il corpo emozionale e per il corpo mentale”. Se sta indubbiamente alla medicina curare il corpo, i risultati più completi si avranno dunque quando, parallelamente, terremo conto anche della dimensione metafisica, con un metodo che consente di fare ritorno all’armonia. Lo scopo di questo prontuario che prende in esame circa 500 malattie è consentirci di individuarne la causa profonda, sul piano emozionale, mentale e spirituale.

Chi mai ha raccontato la storia del boia che, duemila anni or sono, ebbe l’incarico di piantare i chiodi nella carne dell’uomo crocefisso? L’Autore ce ne restituisce la biografia sconvolgente, recuperata nell’Akasha, la memoria eterica del pianeta. Ce ne descrive le vite successive, il lento evolversi da un senso di colpa devastante fino alla riconciliazione con se stesso, guidato dall’amore infinito dell’uomo di cui era stato il carnefice. (...)

Guarire le ferite del passato è un percorso terapeutico che consente di riconoscere e trasformare i nostri scenari di sofferenza, liberandoci dalle dipendenze affettive e dalle lotte di potere, per accedere finalmente a relazioni di coppia pacifiche ed armoniose. Il metodo che ha reso famosa l'autrice viene qui applicato a un altro genere di sofferenza e di sintomi che si manifestano nella nostra vita affettiva.

Dawa Drolma è una famosa delog tibetana, oltre che grande detentore del Buddhismo Vajrayana. “Delog” è una parola tibetana che si riferisce a qualcuno che ha attraversato la soglia della morte e ha fatto ritorno per dirci cosa c’è “di là”. Per cinque giorni interi è rimasta immobile, senza dare segni di vita: non respirava, il cuore era fermo e il corpo era freddo. In quell’occasione, reciso il legame tra mente e corpo, la sua coscienza viaggiò in altri regni esperienziali.(...)