Se riusciremo a capirlo, a giudicarne l'utilità e a prendere nota dei suoi limiti, potremo trasferirci al di là del fato, se questo è ciò che veramente desideriamo. Oggi, sempre più spesso, ci sentiamo afflitti dalla sensazione di non poter migliorare le cose. Ci sentiamo impotenti, repressi, qualche volta addirittura ingannati, comunque rassegnati. In una parola, fatalisti. Margaret Visser esamina le ragioni di questo fenomeno e indaga sul significato del fato, interrogandosi sulle cause della nostra così forte propensione a crederci e ad accettarlo. È un percorso affascinante che ha inizio nell'antica Grecia, con il filo tessuto dalle Parche e la concezione geometrica del destino (concezione ancora oggi radicata in modo molto forte nell'immaginario collettivo: le linee zodiacali, la lettura delle linee della mano, ecc.) e che ci conduce - attraverso avvincenti esempi dei modi in cui il fato si manifesta nella vita di tutti i giorni - alle soglie del XXI secolo.