Il lungo e contorto viaggio di una maglietta da sei dollari, a partire dalla coltivazione della materia prima fino all'arrivo sul banco di vendita portano l'autrice a ragionare su quanto semplicistiche siano le idee che circolano in merito alla globalizzazione. Ma, soprattutto, ci sono le persone concrete che l'autrice incontra attraversando letteralmente mezzo mondo: incontri illuminanti, che le fanno progressivamente correggere le sue idee sugli effetti politici, economici ed etici della globalizzazione. Fino a concludere che i cosiddetti "liberi mercati" di solito liberi non sono, che anche le più solide alleanze di libero scambio traggono benefici dalla sua regolamentazione, che i confini tra beneficiari e vittime dell'economia globale sono spesso labili.