Quest'opera esplora le connessioni tra il corpo e la mente e la capacità di quest'ultima di attivare la forza vitale che risiede in ognuno di noi attraverso la rimozione di ogni ostacolo che ci impedisce di ottimizzare la nostra innata capacità di autoguarigione.

Con l'aiuto di grafici, tabelle e divertenti vignette, viene spiegato che cosa accade ai vari apparati del nostro organismo quando si pratica un'attività fisica allo scopo di ottenere più benessere, o quando ci si dedica a uno sport, sia a livello amatoriale sia a livello agonistico.

Questo testo unisce rigore scientifico e divulgazione alla semplicità di lettura, guidando il lettore, attraverso un progressivo approfondimento dei concetti, a comprendere lo stretto legame che esiste tra qualità dei cibi e benessere del corpo. Nulla è lasciato al caso o ad illazioni, ma tutto viene documentato e spiegato alla luce del funzionamento del corpo umano, del suo equilibrio e delle sue difese.

Lo sviluppo sul piano affettivo, fisiologico, sociale, spirituale, intellettuale e materiale è un processo in grado di orientare un'intera vita e che è sempre in costruzione. Significa prendere il destino nelle proprie mani, sapendo comunque che la maggior parte delle variabili di un sistema non sono controllabili e che la vita è sempre un'avventura.

I temi esposti sono vasti e numerosi; spaziano infatti dalla mitologia, dalla storia e dai princìpi fondamentali dei pancha-mahâbhûta, dosha, guna, dhâtu, mala e agni, ad altri concetti riguardanti la diagnosi (nidâna), oltre che alla ricerca di un sistema orientativo per condurre una vita serena.

Questo libro segna decisamente l’esperienza dell’autrice come un cammino tra Oriente e Occidente, che è ben diverso da un semplice confrontare o accostare visioni e tradizioni, ma il cui valore si rivela nell’ipotesi secondo la quale, per trovare una rinascita nell’attuale decadenza, allo spirare di un ciclo, sia necessario passare non più solo attraverso la Grecia, com’è stato nel Rinascimento trascorso, ma anche attraverso l’Oriente.

Vivere nel samsâra significa sperimentare condizioni di vita caratterizzate da sofferenza mentale e ambientale. La mente offuscata dall'illusione non può che creare un ambiente tanto più sgradevole quanto più tenaci sono le contaminazioni mentali.

Il libro, diviso in quattro capitoli, descrive il passaggio dalla concezione psicologica a quella filosofica orientale del Sé, identifica le concezioni simili in altre tradizioni universali e parla della realizzazione del Sé e degli eventuali impedimenti sul sentiero che conduce a tale realizzazione.

Nirvâna, samsâra, vuoto, forma, costituiscono solo termini convenzionali che invitano all'esperienza diretta di una Verità da accogliere nel "silenzio" del mistico

In questo percorso l'aspirante yogin ha bisogno soprattutto di potersi affidare a una guida valida, da cui ricevere consiglio al momento opportuno: è ciò che si troverà nelle pagine di questo libro.

Le Vie per trasformare la mente sottraendola al dolore del mondo con le sue mutevoli apparenze e i suoi vani allettamenti, per condurla alla liberazione, vengono qui esaminate sotto diverse angolazioni, in un'ottica cangiante libera da preconcetti e prospettive unilaterali.

Al centro degli eventi, sempre la ieratica figura di madame Elisabeth, la Sahabe, la posseduta dallo spirito del Grande Avo, nelle cui rivelazioni, al di là della cronaca e del folklore, traspare un profondo insegnamento spirituale.

Attraverso una serie di domande e risposte, l'Autore evoca vent'anni di esperienze personali e di pratica quotidiana. Come sottolinea Arnaud Desjardins nella sua prefazione, egli ci parla di "uno Zen particolarmente sobrio, spoglio e soprattutto fedele alla tradizione degli antichi maestri".

L'Anello della Via non ha inizio né fine: è la ripetizione dell'esperienza vissuta qui e ora, che reca in sé l'eternità. Sono parole di una maestro zen trasmesse di patriarca in patriarca, al di là del tempo e del mondo fenomenico, al di là del pensiero e del non-pensiero.