Satprem, anch’egli francese di nascita, ha passato gli anni dal 1954 al 1973 seguendo quotidianamente l’avventuroso cammino di Mère nell’‘ignoto di domani’. Questa trilogia è l’appassionante tentativo di decifrare una mutazione in atto nella coscienza cellulare del corpo, della Materia.

In questo libro Aurobindo raggiunge la sintesi o l’essenza universale di tutti i rami delle scuole e degli insegnamenti yoga, tentandone una grandiosa visione d’insieme che gli permette di ricondurre all’unità le sparse membra e le contraddittorie tendenze di questa augusta tradizione, in cui sembra riassumersi tutta la sapienza religiosa e filosofica dell’India.

Nella Sintesi dello yoga, Aurobindo raggiunge la sintesi o l’essenza universale di tutti i rami delle scuole e degli insegnamenti yoga, tentandone una grandiosa visione d’insieme che gli permette di ricondurre all’unità le sparse membra e le contraddittorie tendenze di questa augusta tradizione, in cui sembra riassumersi tutta la sapienza religiosa e filosofica dell’India.

Un classico del massimo studioso contemporaneo del mondo tibetano, tradotto in numerose lingue.

Il Qigong è una pratica rivolta in primo luogo a migliorare lo stato di salute e il benessere psicofisico di chi la esercita. Si basa su un ventaglio di concetti, inseparabili dalla filosofia, medicina e religione cinese, che solo a un primo sguardo possono risolversi nella dialettica tra yin e yang. Al contrario, vanno a costituire una visione dell’uomo complessa e sfaccettata, che poi si versa nella pratica di numerosi esercizi, qui presentati e spiegati con grande semplicità.

La guida ideale per entrare nel mondo del Tai Chi Chuan, o per aiutarvi a ricordare e capire ciò che state imparando dal vostro maestro.

L’autore, una delle massime autorità di questa disciplina, descrive i movimenti basilari del Tai Chi e come combinarli con la meditazione, permettendo così al lettore di bilanciarne gli aspetti fisici e spirituali.

Questo libro, il testo più esauriente sulla filosofia e la pratica del Tai-Chi Chuan, presenta le principali scuole, ne illustra la filosofia e ne descrive i metodi, fornendo dettagliate istruzioni per lo studente. Gli esercizi, parte integrante del Tai-Chi, sono esposti in modo chiaro e comprensibile con l’ausilio di numerose illustrazioni.

L'autore analizza dall'interno i modelli letterari, linguistici, ideologici, filosofici e ritualistici del Tantrismo, illustrandoli con traduzioni di passi presi dai testi indiani e tibetani. Particolare rilievo è dato al mantra, all'iniziazione, al simbolismo della polarità maschio-femmina con i suoi corollari ritualistici, e alla storia e allo sviluppo del Tantrismo in India e in Tibet.

Ngakpa Chögyam Rinpoche, un lama occidentale della scuola nyingma del buddhismo tibetano, insegna come trasformare l’esperienza utilizzando, come base per la realizzazione, proprio quelle energie nevrotiche e quel condizionamento; ci mostra come sia inutile rifiutare la propria cultura e diventare degli ‘orientali’ solo in superficie; ci ricorda che le qualità del nostro essere spirituale sono invece la nostra pratica e l’energia della nostra comprensione.

Questa capacità di spazzar via tutte le strutture mentali è stata considerata, nel Tantrismo, il miglior alleato della spiritualità per trascendere quelle strutture e rivelare all’uomo la vera natura dell’uomo. In questo libro un lama occidentale riformula ad uso del lettore comune questa complessa intuizione del Tantrismo, facendola emergere direttamente dall’esperienza, a tutti accessibile, di un diverso lavoro sulle proprie emozioni.

La pratica e l’evoluzione spirituale delle aspiranti femminili non sono mai state oggetto di molta attenzione e per tale motivo questo libro ha un’importanza particolare nella vasta mole della letteratura tibetana. Il testo è fondamentale non solo per l’ispirazione, la guida e l’insegnamento che offre, ma anche per il suo carattere di opera storica che fa luce sul periodo eroico della storia tibetana.

Un’opera in versi – di alto valore letterario e filosofico – inserita, in un’epoca imprecisata, nel grande poema epico indiano Mahabharata. Della Gita si ignora in realtà chi sia l’autore. Testo sanscrito con saggio introduttivo e note di Sarvepalli Radhakrishnan. Traduzione con note e commentario di Icilio Vecchiotti.

Daniélou ci esorta a riconoscere nelle credenze e nei rituali del mondo occidentale antico una stretta affinità con lo Shivaismo e a vedere che molti elementi della perduta tradizione occidentale possono essere facilmente spiegati con l’aiuto dei testi e dei riti preservati in India.