Come posso io, ebreo per nascita e cultura, presentare questa guida alla meditazione? Forse posso descriverla meglio come una guida per il lettore a ritrovare se stesso. Padre Laurence Freeman nella sua Introduzione narra di una suora cattolica, andata presso una tribù nomade dell'Africa che aveva "decisamente rifiutato ogni tentativo di integrazione o di evangelizzazione fatto dallo Stato e dalla Chiesa".
La missionaria francese andò soltanto per servire e ciò facendo non intendeva rappresentare la Chiesa o lo Stato, ma sperava che, servendo i membri della tribù nelle loro necessità fisiche, questi sarebbero giunti a percepire l'irradiazione di amore disinteressato che emanava dalla sua fede, che forse poi avrebbero desiderato condividere.
Con lo stesso spirito, vorrei considerare questo libro una guida per tutti, senza distinzione di religione; addirittura per coloro che non hanno alcuna etichetta religiosa, ma che percepiscono e riconoscono il supremo Inconoscibile nell'unità, nella continuità e nell'interdipendenza esistente all'interno di tutta la creazione.(Yehudi Menuhin)