Il compito di questo terzo libro del Cerchio Marina di Milano è quello di prenderci per mano e portarci molto più in profondità nella via della Conoscenza, non solo concettualmente, ma anche come esperienza pratica. Certamente si tratta di un libro complesso, soprattutto per chi lo affronta senza aver letto i due precedenti, affascinante e ostico per una mente, ma sicuramente anche molto singolare, perché per la prima volta vengono riportati esempi di uno degli strumenti dialettici, o retorici – come li chiamano i Maestri – che vengono utilizzati in questo insegnamento per farci entrare direttamente nell'esperienza viva, nel confronto con un Maestro, non-mente, nella dialettica botta e risposta.
Leggendo il capitolo che riguarda il punto di vista dello Zero si può avere solo una pallida idea di che cosa possa significare trovarsi di fronte a una non-mente che ti incalza con una logica talmente stringente, e così inusuale per una mente, che troppo spesso quest'ultima, braccata, sollecitata, disorientata, spiazzata ricorre ad un ostinato silenzio, incapace davvero di proferire un ragionamento logico che la salvi dall'umiliante impasse momentanea.
Questo è il bello e l'amaro della via della Conoscenza, per chi la vuole veramente percorrere, e i Maestri hanno spesso sottoposto i partecipanti del Cerchio Marina a questi incalzanti confronti. In questo libro vengono riportati due esempi di tale confronto con lo strumento retorico, chiamato "punto di vista dello Zero".
Un testo che continua il percorso di conoscenza di non-realtà dell'apparire, spiegandolo attraverso una stringente logica. Il lettore è invitato ad arrendersi alla filosofia del non-essere, e i procedimenti logici della mente vengono gradualmente scalzati e sgretolati. Scoprendo e realizzando di non-sapere si potrà raggiungere il cosiddetto "punto di vista dello Zero", dove la mente si annulla e scopre la propria non-esistenza.