In questo libro l’autore passa in rassegna tutto ciò che le culture, le tradizioni, e le religioni insegnano a proposito del nostro destino dopo la morte. Verifica poi attentamente la coerenza di tutte le impostazioni partendo dal presupposto che nessuno sa veramente che cosa accade dopo la morte, per cui un certo scetticismo è di rigore, anche se tutti i popoli da sempre si sono abbandonati a supposizioni di varia natura.
Si tratta di ipotesi contraddistinte talora da toni cupi e altre volte da accenti consolatori, che l’autore prende in considerazione raggruppandole in base a criteri di affinità culturale. Successivamente passa ad esaminare le visioni dell’aldilà in rapporto alla religione, proponendo un’acuta sintesi delle diverse posizioni: l’induismo è incentrato sul concetto di desiderio di eternità; il buddhismo sul rapporto con le passioni; l’ebraismo sull’esaltazione della vita e del Dio della vita; l’islamismo sull’idea di una vita nell’aldilà fondata sulla gioia. Alla visione cristiana, in ragione della sua dichiarata adesione personale, l’autore dedica più di un terzo del volume.