Personaggio affascinante e avventuroso come pochi altri, Helena Petrovna Blavatsky fu la fondatrice della Società Teosofica. Di nobile famiglia russa, dotata di poteri psichici straordinari, giovanissima si spinse da sola in regioni impervie e lontane (India, Tibet e montagne del l’Himalaya) dove venne in contatto con misteriosi “Maestri”, uomini evoluti dai quali ricevette l’insegnamento iniziatico che ella successivamente codificò nei principi di base della teosofia. Primi fra tutti, i concetti di fratellanza universale, reincarnazione e karma, evoluzione attraverso le esperienze di vita.
Il grande merito di H.P. Blavatsky e dei suoi successori è quello di avere scoperto per l’Occidente (e in gran parte anche per l’Oriente, come riconobbe lo stesso Gandhi) la grande tradizione filosofico-religiosa indiana, da tempo caduta nell’oblio, di aver operato a favore dello sviluppo sociale e culturale indiano, di aver promosso il risveglio spirituale in un’epoca improntata al materialismo. Il movimento teosofico, da cui presero le mosse anche Rudolf Steiner e Krishnamurti e al quale aderirono grandi personalità di studiosi, ebbe larga diffusione in tutto il mondo nonostante le accuse che videro coinvolta la sua fondatrice e che oggi si sono rivelate totalmente infondate.
Questo libro, che si legge come un romanzo, ricostruisce le vicende di vita di H.P. Blavatsky e dei suoi più stretti collaboratori e amici, e delinea lo sviluppo di un movimento di pensiero che ha un suo indubbio ruolo nella storia del pensiero religioso, filosofico ed esoterico del nostro tempo.