Un affermato medico italiano decide di sottoporsi al test universitario di ammissione alla Facoltà di Medicina e viene respinto. Nasce da questo episodio l'idea di svelare gli inquietanti retroscena dell'accesso limitato alle università e degli interessi economici che vi ruotano attorno.
Un'indagine completa sulla cosiddetta "mafia accademica" e sui poteri che ostacolano l'istruzione imponendo al nostro paese un dilagante oscurantismo culturale. Un testo snello e discorsivo ma ampiamente documentato che analizza le contraddizioni della politica del "numero chiuso" e si schiera a favore della libertà di scelta, informazione e conoscenza e del diritto allo studio e alla cultura.
L’Italia di oggi è governata da poteri privati che tengono in ostaggio lo Stato: uno di questi è rappresentato dagli Atenei. La storia stessa insegna che le dittature si sono sempre fondate sull’ignoranza e sul monopolio del sapere. Un libro per gli studenti, per le loro famiglie e per tutti noi, perché laddove un diritto è violato è tutta la comunità a soffrirne.
Massimo Citro, veronese di origine, si è laureato in Medicina e Chirurgia a Torino, e specializzato in Psicoterapia. Dirige da anni l’Istituto di Ricerca “A. Sorti”. L’amore per le materie umanistiche lo ha portato a rifarsi studente e a conseguire anche la laurea in Lettere Classiche, in piena coerenza con quel concetto di sapere a tutto campo che lo avrebbe visto bene nella “bottega” di Leonardo. Ha fondato il movimento Demokratìa che, attraverso il Progetto Prometeo, rivendica il diritto allo studio e alla conoscenza.