“Queste conferenze spiegano che è possibile evitare da un lato il rigido dogmatismo, dall'altro il misero relativismo. Esse descrivono lo sviluppo interiore attraverso cui l'uomo supera entrambi gli estremi, intuendone la loro povertà spirituale: la povertà del dogmatico è il difetto dell'unilateralità che consiste nel vedere solamente alcuni elementi della realtà, generalizzandoli. la povertà ancora più misera del relativista è quella di ritenere assolutamente vero un solo dogma, e cioè che niente è vero in assoluto. E come si trova quella ricchezza che fa superare ogni povertà? La vita si arricchisce se l'uomo, nell'anelare alla totalità, diventa un instancabile ricercatore della verità”. Dalla Prefazione di Pietro Archiati.