A parlare in questo libro sono soprattutto i protagonisti della musica giamaicana: cantanti, musicisti, dj, produttori. Gli artefici di una vicenda che ha attraversato generazioni e stili diversi. Quello messo in scena da David Katz è un racconto corale, scandito da un ritmo inconfondibile e coinvolgente, proprio come il ritmo del reggae. Un percorso aperto dallo ska, il suono, nato dall’incontro dinamico tra le tradizioni popolari dei Caraibi, lo swing del jazz e il rhytm ’n’ blues che accompagnò nei primi anni ’60 l’indipendenza della Giamaica dalla Gran Bretagna. Un genere, questo, profondamente legato alla gioia, all’orgoglio e alla speranza per il futuro propri di quei giorni. Qualche anno dopo sarà la volta del rocksteady, influenzato in maniera decisiva dal soul, e poi nei primi anni del decennio successivo del reggae.
Grazie a un ambasciatore straordinario come Bob Marley, il reggae conquistò il grande pubblico internazionale del rock, aprendo anche la strada all’arrivo di quell’insieme di suoni, ritmi e tradizioni che oggi conosciamo come World Music. L’autore racconta e analizza in profondità quell’imponente patrimonio, non trascurando gli aspetti sociali, spirituali e politici che giocarono un ruolo decisivo nell’evoluzione e nel successo a qualsiasi latitudine del reggae. Le tante interviste raccolte da David Katz per questo libro, considerato un classico del giornalismo musicale, hanno il merito di ricostruire fedelmente e in presa diretta il ritratto completo di una musica che – come dichiarò proprio Bob Marley – ha trasmesso e amplificato “il ritmo del cuore”. Un linguaggio nato in una piccola isola dei Caraibi segnata dolorosamente dalla schiavitù, dal colonialismo e dalla povertà, che è diventato un momento importante e influente nella colonna sonora del Novecento.