Giulio Albanese racconta una serie di storie che ruotano intorno al dramma dei bambini soldato in Uganda e in Sierra Leone, due realtà emblematiche per tutti coloro che si battono contro l’arruolamento dei minori. Paesi in cui la violenza devastante del mondo degli adulti non lascia speranze a un’umanità ancora imberbe, piegata con strumenti di pressione fisica e psicologica a combattere senza pietà: vera e propria “carne da cannone” al servizio del gioco del potere degli adulti. Rapiti all’età di dieci-undici anni, i bambini vengono convinti di essere invincibili attraverso strani riti magici di derivazione animistica e dal rilascio progressivo sottopelle di sostanze amfetaminiche. Talvolta la loro cieca violenza è rivolta contro gli stessi villaggi dove sono cresciuti, fatto che poi vanifica, alla fine del conflitto, ogni strategia di reinserimento nelle famiglie di origine.
“Super Soldier ha nove anni quando viene sequestrato in Sierra Leone dai ribelli del Fronte unito rivoluzionario (Ruf). Qualcuno ha l’ardire di raccontargli che avrebbe dovuto combattere per il bene dei suoi genitori. Peccato che erano stati proprio quei sanguinari aguzzini a massacrare l’intera sua famiglia. Poi tenta di fuggire ma viene catturato nuovamente. Per punizione gli vengono impressi a fuoco sul petto i caratteri del Ruf…”