Studioso di Goethe, filosofo, esoterista, ottimo scrittore e prolifico conferenziere, Rudolf Steiner fu discepolo di Helena Petrovna Blavatsky e membro della Società Teosofica, prima di fondare la Società Antroposofica Universale, nata per promuovere i principi della cosiddetta Scienza dello Spirito.
Cristiano mistico eterodosso in attesa del ritorno di Cristo, convinto che ogni essere umano attraversi una serie di reincarnazioni e che accanto a noi viva un mondo occulto, creò una nuova pedagogia e un metodo per curare le persone con handicap mentali, inventò un sistema di agricoltura biologica e biodinamica, ideò l’euritmia, un’arte del movimento in grado, attraverso forme, gesti e movimenti, di rendere visibile «l’invisibile» (suoni e forme del linguaggio, stati d’animo, concetti archetipici), e rivoluzionò l’arte di costruire progettando i due Goetheanum a Dornach in Svizzera.
Fu un illuminato? uno squilibrato? un ciarlatano? O forse, più semplicemente, un riformatore con una sua visione generale della società? Christian Bouchet – già autore di diverse biografie di «maestri spirituali » – risponde con chiarezza a questa domanda, rendendo giustizia a un uomo di cui si parla spesso, ma che rimane poco conosciuto ed è sovente frainteso.
Dopo aver ricostruito le tappe salienti della sua vita, Bouchet analizza le influenze che lo hanno segnato e descrive dettagliatamente il suo sistema di pensiero. Nell’ultima parte, poi, stila l’inventario dell’importante eredità steineriana, tuttora visibile e assolutamente vitale.