Igor Kostin, soprannominato "l'uomo leggendario" dal Washington Post, è un testimone chiave della catastrofe di Chernobyl. Il 26 aprile 1986, Kostin sorvola la centrale soltanto qualche ora dopo l'esplosione. La radioattività è così forte che quasi tutte le sue fotografie diventano nere. Una fotografia soltanto si è salvata ed ha fatto il giro del mondo. Sorpreso per la dimensione della catastrofe e per il silenzio delle autorità, Kostin decide di restare sul posto insieme agli 800.000 "liquidatori" che si sono alternati sul luogo dell'incidente e di documentare tutte le terribili conseguenze della contaminazione su uomini e animali in Ucraina, Bielorussia e Russia.
La sua storia si confonde con quella di Chernobyl. Ha visto l'evacuazione dei villaggi, la disperazione e il coraggio della gente, la costruzione del "sarcofago"; ha visto gli uomini rimuovere a mani nude i blocchi radioattivi, i cimiteri delle macchine, i giardini e gli orti contaminati ritornati terre selvagge, dove l'uomo non ha più posto. Per la prima volta racconta tutto questo, in parole e immagini.
In questo libro straordinario, sono riunite per la prima volta in un'unica opera, le celebri fotografie di Igor Kostin. Vincitrici di due World Press Photo, le celebri immagini sono presentate insieme a un centinaio di scatti inediti e all'appassionato racconto in presa diretta del fotografo stesso. Tradotto in dieci lingue, questo libro è senza dubbio una della testimonianze più complete sulla catastrofe e sulle sue conseguenze.