Un libro interamente dedicato alla leggendaria figura del Conte di Saint-Germain. La sua bellezza era notevole e le sue maniere splendide; possedeva uno straordinario talento per l'eloquenza, oltre a un'istruzione e un'erudizione magnifiche; conosceva e parlava alla perfezione quasi tutte le lingue conosciute.
Musicista perfetto, suonava tutti gli strumenti, ma amava in particolare il violino. Ricco all'eccesso, disprezzava profondamente il denaro, e lo si vedeva colmare di fantastici doni i suoi amici e perfino i principi: i suoi scrigni erano inesauribili. Egli trasmutava i metalli, fabbricava l'oro e sosteneva di aver appreso da un vecchio bramino indù il segreto per "vivificare" il carbonio puro, vale a dire trasformarlo in diamante.
Viveva sontuosamente, aveva una memoria prodigiosa, poteva scrivere contemporaneamente con entrambe le mani. Leggeva, senza aprirle, le lettere chiuse, perfino prima che gli fossero consegnate. Cadeva frequentemente in uno stato letargico che durava da 30 a 50 ore, durante le quali il suo corpo appariva come morto. Poi, si risvegliava ristorato, ringiovanito, rinvigorito da questo riposo magico, e meravigliava quanti assistevano raccontando tutto ciò che era avvenuto in città o nell'economia per tutto quel tempo.
Le sue profezie, come le previsioni, non sbagliavano mai. Chacornac, dopo aver dissipato alcune confusioni dovute a una somiglianza di nome e titolo con un contemporaneo luogotenente generale Claude-Louis de Saint-Germain, valuta criticamente le diverse ipotesi formulate sull'origine dell'enigmatico gentiluomo – autore dell'eccentrico La Très Sainte Trinosophie pubblicato dalle Edizioni Mediterranee – e cerca di tracciarne la biografia sulla base dei documenti reperibili, distinguendo di volta in volta il labile confine tra realtà storica e leggenda.