Una conversazione tra un agricoltore e un ginecologo. Grazie allo scambio di idee comprendono fino a che punto hanno entrambi manipolato le leggi della Natura ed analizzano le impressionanti similitudini fra l¹industrializzazione dell¹agricoltura e quella del parto: In entrambe le circostanze, ogni innovazione è stata sempre presentata come la soluzione a lungo attesa di un vecchio problema. Ad esempio, l'avvento di potenti insetticidi sintetici ha ridotto i costi e incrementato la produttività agricola in maniera drastica e veloce.
Allo stesso modo, l'avvento di una tecnica moderna e sicura di taglio cesareo ci ha offerto nuove e serie ragioni per creare enormi reparti ospedalieri di ostetricia, di modo che tutte le donne possano partorire avendo a disposizione una sala operatoria e uno staff di medici specialisti. Alle immediate reazioni entusiastiche hanno fatto eco le voci di scettici, che hanno manifestato dubbi e paure riguardo alle probabili ripercussioni derivanti da un uso diffuso di pratiche o punti di vista nuovi e poco sperimentati.
Sebbene i ripetuti avvertimenti venissero apparentemente ignorati, hanno tuttavia stimolato la crescita di atteggiamenti "alternativi" e hanno costituito la base di "movimenti" organizzati, con la partecipazione di un numero sempre crescente di consumatori. Al volgere del secolo, la storia dell'agricoltura industriale ha subìto un'improvvisa accelerazione: in seguito a una serie di calamità, in particolare il morbo della mucca pazza e l'afta epizootica, è avvenuta una presa di coscienza collettiva. Al contrario, la nascita industriale non ha ancora raggiunto la stessa fase storica. Quale disastro dobbiamo aspettarci?