Il disagio familiare è un tema di scottante attualità, una malattia sociale che tende ad allargarsi a macchia d’olio soprattutto dopo il grande trauma collettivo dell’11 settembre, che ha reso il domani incerto per tutti. Il metodo terapeutico delle costellazioni familiari – ideato in Germania da Bert Hellinger e teorizzato in una serie di pubblicazioni a partire dagli anni ’90 – si propone di combatterlo alla radice, individuandone le cause profonde e apparentemente indecifrabili.
Hellinger, lavorando sulle dinamiche familiari, si è accorto che in alcuni casi i figli si portano dietro tematiche emotive non risolte di antenati e di altri componenti della famiglia. E soltanto attraverso un lavoro di «riconoscimento» di questi legami («irretimenti ») possono ritrovare equilibrio e armonia.
Seguendo il percorso tracciato da Hellinger, Bertold Ulsamer insegna al lettore in maniera limpida e diretta le regole che dovrà seguire l’aspirante «conduttore» (cioè colui che guiderà il gruppo terapeutico). «Dove si conseguono la guarigione e il successo sono all’opera energie che vanno al di là dell’individuo» sostiene Ulsamer, «la realtà rende liberi e forti se viene vista e riconosciuta».
Forse ognuno di noi può trovare in queste pagine lo stimolo per conseguire una maggiore consapevolezza della realtà in cui vive e anche uno strumento prezioso per indagare nel proprio mondo interiore e portare alla luce conflitti che, annidati nelle pieghe più nascoste dell’anima, intossicano la nostra esistenza quotidiana rendendo più problematici i rapporti con gli altri.
Non a caso questa terapia si è già spinta oltre i confini dell’ambito familiare, investendo per esempio la scuola e l’ambiente di lavoro, o addentrandosi addirittura nel torbido legame che si è creato fra carnefici e vittime di atroci tragedie collettive come l’Olocausto o come la vicenda dei desaparecidos cileni e argentini.