Tempo ed eternità nell'antica Grecia, un libro con la presentazione di Giovanni Casadio. Dopo un'illustrazione delle diverse modalità di rappresentare il tempo e l’eternità, il libro studia il significato della nascita del calendario, le feste di capodanno, i rituali sacri e le varie dottrine che nell’antica Ellade hanno spiegato la struttura del cosmo.
I vari simboli, gli ingenui grafismi che nel corso della storia ellenica sono stati utilizzati per dare significato allo scorrere del tempo, la stessa complessa raffigurazione delle costellazioni, svelano una rappresentazione del cosmo capace di collegare il significato della vita umana con i ritmi che regolano i movimenti celesti. Il cerchio, la croce, la sfera e tutto un insieme di simboli geometrici diventano la chiave per interpretare le arcaiche carte celesti e i simboli che ne racchiudevano il significato.
Gli antichi cosmologi che hanno elaborato queste strutture di pensiero hanno persino tentato di capire le leggi che regolano i moti degli astri e ne hanno enucleato i ritmi fondamentali fino a formulare una dottrina dei cicli cosmici e del Grande Anno i cui elementi essenziali sono identici alle similari dottrine indiane.
Il tempo appare così come il regolatore della vita rituale di un mondo arcaico, scandito da feste stagionali che sembrano svelare il mistero del passaggio dal divenire all’eterno, dal transeunte al piano dell’immutabilità e dell’essere identico a se stesso. Omero, l’orfismo, il pitagorismo, Platone e tutto il complesso culturale ellenico svelano così una rappresentazione del mondo che non si è fermata al piano speculativo, ma ha voluto trasformare il mistero dello scorrere del tempo in rituali sacri con i quali si intendeva riprodurre la ricchezza spirituale dell’universo..