L’Impronta Ecologica è uscito per la prima volta in Canada nel 1996 e l’edizione italiana è stata pubblicata nello stesso anno. Il volume viene qui ripubblicato nella versione originale, tuttavia per fornire dati aggiornati e importanti novità metodologiche, a premessa dello stesso è riportato uno stralcio da Living Planet Report 2004 (WWF International). Lo stralcio riprende i dati relativi all’Impronta Ecologica di 148 nazioni.
L’Impronta Ecologica è diventato ormai un classico e la teoria proposta nel 1996 da Wackernagel e Rees ha avuto una concreta e diffusa applicazione. Adatto a un pubblico di non addetti ai lavori, ma indispensabile per i decisori politici, questo volume propone ragionamenti, esempi e dati, secondo i criteri della migliore divulgazione: un linguaggio estremamente efficace, lo sviluppo di ogni concetto in diversi contesti, l’illustrazione didattica, le didascalie, i box di approfondimento e di spiegazione.
Ma la vera specificità è la proposta metodologica: rileggere il bilancio ecologico (locale, regionale, globale) ribaltando l’approccio tradizionale alla sostenibilità. Non più calcolare quanto “carico umano” può sorreggere un habitat definito, bensì quanto territorio (terra e acqua) è necessario per un definito carico umano, cioè per reggere l’“impronta ecologica” che una determinata popolazione imprime sulla biosfera. Perché conoscere quanto si pesa sulla bilancia del consorzio umano e naturale è il primo passo per capire quali scelte politiche e umane fare.